Workshop “Relazione Interculturale…che shock!” (5/6 e 12/13 Marzo)
L’identità stessa dell’operatore sociale, prodotto delle sue appartenenze e scelte multiple (cultura nazionale, etnica, religione o laicità) e delle sue sotto-culture (età, sesso, professione e appartenenza istituzionale), costituisce uno dei principali ostacoli al riconoscimento dell’altro che può comportare delle azioni inadeguate. Lo studio di questa identità in qualità di fattore interferente nel lavoro d’accoglienza e d’aiuto nei confronti dei migranti è diventato il nostro centro di interesse e di ricerca
(Cohen-Emerique, 1989).
WORKSHOP
“RELAZIONI INTERCULTURALI: CHE SHOCK!”
Lo scopo generale è presentare strumenti per sostenere un approccio interculturale attraverso il metodo dell’analisi degli shock culturali formulato da M. Cohen Emerique affiancato dalle metodologie del Teatro dell’Oppresso e Laboratorio autobiografico.
La psicosociologa Margalit Cohen Emerique, che ha elaborato questa metodologia formativa per lavorare sulla relazione interculturale, definisce lo shock culturale come la reazione di spaesamento e rigetto (in chiave negativa) o di ammirazione e attrazione (in chiave positiva) nell’incontro con l’”altro”. Nel passaggio da una società multiculturale (in cui si constata la compresenza di più culture diverse) a una società interculturale (in cui le diverse culture entrano in relazione) dalla sua pluriennale esperienza formativa ha capito che è fondamentale vedere gli shock culturali come opportunità di riflessione e trasformazione personale e utilizzarli come fonte di formazione in particolare per tutti coloro che a diverso titolo entrano in contatto con persone di cultura diversa. Intercultura è intesa, quindi, non come conoscenza a distanza di culture diverse ma come pratica e attitudine personale e professionale nella relazione con l’altro nell’allenamento agli atteggiamenti fondamentali per un corretto ed efficace rapporto interculturale e rispetto delle differenze.
Per rispetto delle differenze M. Cohen Emerique intende il rispetto dell’identità socio-culturale con le sue molteplici sfaccettature di appartenenza etnica, nazionale, regionale, religiosa, classe sociale, in un approccio dinamico e non essenzialista cioè una identità in evoluzione e in cambiamento nel corso degli anni di vita nel paese di accoglienza. Per di più gli si deve aggiungere la specificità delle esperienze collegate con le traiettorie migratorie o con l’esilio politico; queste due situazioni, questi due statuti con tutto quello che implicano sul piano sociale, giuridico, economico e psicologico, generano delle crisi, delle rotture, delle strategie di adattamento nel nuovo paese che ristrutturano l’immagine di sè e i sentimenti d’appartenenza. Così il riconoscimento dell’altro, lo straniero, il diverso, passa attraverso la presa di coscienza di tutte queste dimensioni che vanno ben al di là della conoscenza della cultura d’origine.
Per favorire una piena consapevolezza degli aspetti che entrano in gioco nella relazione interculturale e per gestirne al meglio la loro complessità, si propone, all’interno del workshop, un percorso di tipo esperienziale che prevede l’utilizzo di metodologie innovative (come il Teatro dell’oppresso e il laboratorio autobiografico) che aiutano a far emergere il vissuto personale sulla propria identità personale e culturale, a lavorare su se stessi e sulle proprie zone sensibili alla “minaccia identitaria” di culture diverse. Tale allenamento aiuta ad aprirsi senza paura al rapporto con l’altro diverso per carattere, genere o cultura: non si può aprire alla diversità chi ha paura di accettare le diversità che vivono all’interno di sè e non vive serenamente il rapporto con se stesso.
STRUTTURA DEL WORKSHOP:
Il workshop si articolerà in due moduli, un livello base e un livello avanzato.
Il workshop è aperto a tutti, in particolare è rivolto a persone che vivono e/o lavorano in contesti interculturali (ad es. assistenti sociali, psicologi, operatori dell’accoglienza, operatori di sportello, mediatori interculturali, medici, infermieri, commercianti, studenti, ecc…). Per partecipare al modulo avanzato è necessario aver frequentato il livello base.
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